La violenza è un mezzo non un obiettivo

E’ necessario capire che la violenza è un mezzo per ottenere qualcosa. Un mezzo sbagliato, pericoloso, discutibile, ma comunque un mezzo per ottenere qualcosa che non riusciamo ad avere in modo diverso.
Rimane vero ciò che diceva il mio allenatore di pugilato: per fare una scazzotata un solo imbecille non è sufficiente, ce ne vogliono almeno due. Io credo che più che due imbecilli siano necessari due uomini che sono andati in panico.


Chiariamo un concetto fondamentale: le dimostrazioni di potere, le minacce, le aggressioni o qualsiasi tipo di dimostrazione di forza o di capacità di fare del male hanno un obiettivo in comune, risolvere la paura. La violenza non è un obiettivo ma un mezzo per uscire da una situazione che ci terrorizza più delle conseguenze delle violenza. La violenza serve ad eliminare qualcosa che ci fa paura altrimenti non avrebbe senso di esistere.

Chiunque rischia la vita in un’impresa spericolata ha bene in chiaro in testa che ciò che lo terrorizza di più della sua stessa morte è l’alternativa del non riuscire nell’impresa.
Vivere dentro la violenza deve avere uno scopo preciso, che non è quello di far sfogare il maschio o di far vivere in stato di sottomissione la donna. Ha una causa, un perché logico e chiaro, nella storia della donna.

Ogni volta che spiego la dinamica della violenza in un rapporto di coppia le donne che ci sono attorno diventano furiose e mi attaccano in modo rabbioso. Il violentatore allora? E’ colpa di lei? Gli assassini allora? Vanno in fibrillazione e si creano delle lite assurde dove non riescono a ragionare. L’incolpare la donna violentata e uccisa s’impadronisce della loro testa e non esiste modo di farle uscire. Ogni tentativo è inutile. Per questo motivo questo libro è fatto per uomini.

Il mio bersaglio

Il mio nemico, quello che cerco di eliminare è la violenza. Questo libro s’intitola violenza sulle donne. Il nemico che io voglio distruggere è la violenza. Non sono contro l’uomo e non sono contro la donna ma contro la violenza e per quel motivo devo analizzare ed agire contro questo nemico con la stessa strategia che utilizza un artificiere per disinnescare una bomba: bisogna riuscire a smontare il meccanismo senza farla esplodere altrimenti sei fottuto. Quindi la cosa determinante per stabilire la strategia di partenza non è fare giustizia, essere eleganti, essere corretti con gli angeli e gli arcangeli ma farlo in un modo che inibisca la violenza senza guardare altro che questo.

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